Santa Sofia

Veduta interna di Santa Sofia. Probabilmente uno dei più noti e magnifici monumenti di Istanbul raccoglie in se la storia religiosa e culturale della città. Edificata come chiesa nel 537 da Giustiniano, convertita in moschea da Mehmet II nel 1453 ed infine trasformata in Museo da Ataturk nel 1934. La sua architettura ha catturato l'attenzione e influenzato in modo incredibile tutta l'architettura successiva nella città di Istanbul, divenendo un esempio e un paradigma per i grandi architetti ottomani tra cui, primo fra tutti, Mimar Sinan. Dopo varie ricostruzioni dovute ad incendi che si susseguirono alla prima costruzione fu nel 537 che venne inaugurata da Giustiniano la ricostruzione opera di Antemio di Tralle e Isidoro di Mileto. La gigantesca cupola che domina l'interno crollò tuttavia nel 558 e venne subito ricostruita ma con un sesto più alto per poter meglio sostenere il peso. Da allora la sua forma è rimasta inalterata. Dopo l'occupazione islamica e la sua trasformazione moschea le vennero aggiunti i quattro minareti ad ago che la incorniciano. All'interno tutto è dominato dall'imponente spazio della cupola, verso il quale lo sguardo segue passando per l'apertura delle gallerie superiori "Un firmamento di muratura...una totale appropriazione dello spazio" H.Melville. Inizialmente tutta la decorazione interna era costituita solo da elementi architettonici, intarsi di pietre, marmi e capitelli scolpiti. I mosaici che si ammirano oggi sono posteriori all'epoca iconoclasta e sono giunti a noi attraverso la dominazione islamica che lascio l'interno invariato. Nei grandi tondi che ancora oggi sono disposti agli angoli della struttura sono i nomi di Muhammad e dei primi quattro califfi dell'Islam, Abu Bakr, Umar, Othman e Ali