Petra

Veduta del "Monastero" (al-Deir) all'interno dell'area archeologica di Petra in Giordania. La città di Petra risale come primo insediamento XII-X secolo a.C. La sua fioritura è tuttavia legata al periodo nabateo. I Nabatei, popolo originario dell'Arabia antica stanziati in un'area di confine tra Siria e Arabia, ebbero un'espansione notevole a partire dal IV secolo a.C. quando occuparono i territori di Edom di cui Petra era capitale. Da questa posizione il controllo delle vie commerciali che collegavano attraverso questo territorio l'Arabia Felix al Mar Rosso alla Mesopotamia e a Ghaza dove era aperto il passaggio al Mediterraneo. Le ricchezze che grazie alle attività commerciali vennero accumulate permisero l'espansione del primo insediamento si riflettono nella bellezza e nella ricchezza degli edifici ancora oggi visibili a Petra. La città sorgeva all'interno di una profonda gola, il Wadi Arab, e l'acqua veniva portata attraverso i canali scavati nella roccia visibili ai lati del Siq ovvero lo stretto passaggio che costituiva l'unico accesso alla città e che ancora oggi rappresenta uno dei momenti più suggestivi della visita al sito. Edifici pubblici e privati sono spesso interamente scavati nella roccia, come lo sono molte tombe risalenti anche al periodo romano, quando la città venne conquista e divenne parte della provincia di Arabia (106d.C.). Il "Monastero" qui mostrato, venne realizzato tra il II ed I secolo a.C. come tomba del sovrano nabateo Obodas, ma prese questo nome per via di diverse croci scolpite sulle pareti interne in epoca bizantina. La sua facciata ricca ed elegante è un tipico esempio di acrhitettura nabatea visibile anche nell'altro famoso edificio, anch'esso funerario che è il Khazneh (Casa del Tesoro) proprio all'ingresso della città al termine del Siq. Il sito è Patrimonio dell'Unesco dal 1985

UNESCO - Petra